Vincenzo Giusto, nasce ad Ascoli Satriano il 4 novembre 1931. Dopo aver conseguito la licenza elementare, è costretto ad abbandonare la scuola per cercare lavoro. Fa le prime esperienze lavorative nel settore agricolo e successivamente lavora come manovale. Per un anno emigra in Svizzera e in Germania.
Agli inizi degli anni ’50 si avvicina alla politica iscrivendosi al PCI, di cui diventerà segretario di sezione, e al sindacato della CGIL. Partecipa alle lotte, nel corso delle quali subisce anche una ingiusta detenzione per resistenza aggravata, ma alla fine è pienamente assolto.
Nei primi anni ’60 viene nominato segretario della Camera del lavoro di Ascoli Satriano, che guiderà per molti anni con grande passione, conseguendo risultati significativi in termini di iscritti e di conquiste.
Sono le lotte per l’utilizzo del metano, per l’irrigazione e le trasformazioni colturali nonché per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro che dalla seconda metà degli anni ’60 consacrano Giusto come un dirigente sindacale fortemente legato ai lavoratori e capace di assumere iniziative e rappresentare al meglio le istanze e le aspirazioni della sua città e della zona del Subappennino.
È uno dei principali animatori del movimento di popolo per lo sfruttamento in loco del metano, dando prova di combattività, di unità e di intelligenza politica. Un movimento che sarà frustrato nelle sue aspettative dalle deludenti risposte dei vari governi.
Il sindacalista ascolano non soltanto si distingue nelle lotte sindacali, nella difesa dei diritti dei lavoratori (pensioni, tutele, ingaggio, indennità di malattia, ecc.) e nell’impegno per lo sviluppo e la crescita dell’occupazione all’interno del territorio in cui si trova ad operare, ma partecipa anche ai più significativi momenti nazionali per l’affermazione dei nuovi diritti civili (divorzio, ecc.) e per la difesa della democrazia dal terrorismo fascista e brigatista e dall’attacco mafioso sviluppatosi in molte regioni.
Per oltre 40 anni Giusto è stato un punto di riferimento solido per il movimento sindacale della Capitanata battendosi sempre per tenere unite le diverse componenti, consapevole che nell’unità sta la forza del mondo del lavoro.
Si spegne ad Ascoli Satriano il 16 ottobre 2018.
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