La storia è un bene comune. Da custodire, da valorizzare e da trasmettere. È questa l’idea trainante del Progetto Memoria Ritrovata, promosso da Auser Territoriale e Spi Cgil di Foggia Foggia, con il sostegno di Regione Puglia e Consorzio Teatro Pubblico Pugliese, che lo hanno inserito tra i 17 progetti finanziati con il bando “Luoghi della Memoria”, ed attuato in collaborazione con Fondazione Foa, Anpi di Capitanata e Ufficio Scolastico Provinciale.
Il tema della storia come bene comune è stato al centro di un convegno nel quale si è discusso di Public History, e di come questa nuova disciplina possa essere un importante strumento per raccontare il mondo del lavoro e la storia dei lavoratori.
La relazione è stata svolta dalla prof.ssa Francesca Salvatore, vicepresidente del Centro Studi Relazioni Atlantico-Mediterranee, che ha sottolineato l’importanza sociale della Public History che – ha detto – si fa con e per il pubblico: la ricerca coinvolge attivamente il pubblico, cui vengono restituiti i risultati della ricerca. “Spesso la Public History racconta storie con la s minuscola, ma è il metodo migliore per salvare la memoria della comunità e difenderne l’identità, rendendola più consapevole del proprio passato e delle proprie radici”.
Plauso e sostegno al progetto sono stati espressi da Francescopaolo Palaia, responsabile nazionale Spi Cgil per le politiche della memoria. “Il vostro è un progetto militante – ha detto – perché lo Spi fa della memoria un elemento centrale della sua azione politica, allo stesso modo della contrattazione sociale. Valorizzare la storia come bene comune deve diventare una strategia di impegno politico, in un momento in cui si cerca di impoverire ed inquinare la memoria del ruolo che il movimento sindacale ha avuto nella costruzione della democrazia.”
Il convegno è stato introdotto dai saluti istituzionali di Maurizio Carmeno, segretario generale Cgil Foggia, Alfonso Ciampolillo, segretario generale Spi Cgil Foggia, e Geppe Inserra, presidente Auser Territoriale Foggia. I lavori sono stati caratterizzati dalla narrazione di diverse “memorie ritrovate”.
Dopo l’intervento di Marco Pizzolo (Narrare per ricordare: le donne di Cerignola), Samuele Vincenti, fotografo e presidente dell’Associazione ArgentoVivo ha parlato delle applicazioni di photo-elicitation e photovoice nel progetto “Arneo, memorie e transizioni”, progetto anche questo compreso tra quelli finanziati dal bando “I luoghi della memoria”.
“La memoria della sinistra del ‘900” è stato il tema dell’intervento di Andrea Patruno, presidente della Fondazione Foa, mentre Michele Casalucci, presidente vicario dell’Anpi ha parlato della memoria dei partigiani di Capitanata.
Giovanni Rinaldi, scrittore ed antesignano della Public History in Capitanata, ha invece affrontato il tema “Dalla memoria che resta alla memoria ritrovata”, sottolineando come, soprattutto nel Mezzogiorno, la ricerca etnografica sia già da tempo orientata ai principi e agli obiettivi della Public History.
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