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La memoria non è statica. La si può perdere, la si può ritrovare. La si può custodire e tramandare.L’ARCHIVIO DELLA MEMORIA RITROVATA
La digitalizzazione di documenti scritti o sonori, di immagini e filmati, schiude prospettive nuove ed entusiasmanti al recupero, alla conservazione e alla trasmissione della memoria.
Come Sindacato dei pensionati della Cgil, siamo depositari di una grande e luminosa memoria, che è nostro dovere morale e culturale raccogliere e tramandare alle giovani generazioni.
La storia è un bene pubblico, che va tutelato, valorizzato, diffuso, trasmesso.
Partendo da questa idea/valore, lo Spi Cgil della provincia di Foggia, assieme all’Auser provinciale, ha costituito l’Archivio della Memoria Ritrovata che ha lo scopo di produrre memoria attraverso il recupero, la sistemazione, la digitalizzazione e la condivisione di documenti di storia pubblica e di cultura materiale, con particolare riferimento alla storia del movimento bracciantile, contadino ed operaio della Capitanata e della Puglia.
Negli ultimi anni, i protagonisti di tale movimento hanno dato alle stampe proprie autobiografie o memoriali, lasciandoci un’ultima, preziosa lezione, un pressante invito: custodire la memoria del movimento, degli eventi che li hanno visti attori, significa anche custodire e tramandare i valori in cui hanno creduto.
Dietro i libri (essi stessi da digitalizzare), che narrano la vita e le gesta di Carmine Cannelonga, Pietro Carmeno, Domenico De Simone, Nicola D’Imperio, Donato Michele Fragassi, Giuseppe Iannone, Leonardo Lioce, Carmela Panico, Pasquale Panico, Peppino Papa, ci sono gli archivi fotografici e documentali dei personaggi raccontati, e ci sono tante altre persone che, come loro, hanno storie, vissuti, esperienze da ricordare e da trasmettere.
Molta parte di questo irripetibile ed inestimabile patrimonio di esperienze è ancora da recuperare, trovandosi nella migliore delle ipotesi in archivi personali e privati dei protagonisti del movimento, con il rischio evidente di scomparsa o irrimediabile depauperamento.
Lo Spi Cgil della Capitanata, assieme all’Auser provinciale, vuole “ritrovare” questa memoria, che è un bene pubblico, recuperarla e metterla a disposizione della comunità.
L’Archivio della memoria ritrovata è un archivio digitale finalizzato alla raccolta, custodia, conservazione, trasmissione e divulgazione di documenti di storia pubblica, cultura materiale e cultura popolare, con particolare riferimento alla storia del movimento sindacale e del mondo del lavoro, nel territorio della Capitanata.
L’Archivio ha la precipua finalità di raccogliere e diffondere on line documenti digitali. I materiali analogici che ne sono origine restano di proprietà dei detentori, salvo che non ne dispongano la donazione all’Archivio, che si impegna a custodirli.
I soggetti pubblici e privati che mettono a disposizione dell’archivio risorse analogiche o digitali assumono la qualifica di “contributori”.
Il primo nucleo dell’Archivio, la cui caratteristica peculiare e innovativa è quella di puntare, dichiaratamente e consapevolmente, alla condivisione dei materiali digitali che lo costituiscono, attraverso l’espressa adesione alle Creative Commons License e attraverso un sito web gestito con un CMS, sarà costituito dalla catalogazione e pubblicazione della cospicua mole di materiali raccolta in occasione della realizzazione del documentario di Geppe Inserra e Matteo Carella, “L’osso e la polpa”, promossa da Spi Cgil Foggia, con il patrocinio di e in collaborazione con Fondazione Monti Uniti, Fondazione Apulia Felix, Fondazione Foa, Cgil Puglia, Spi Cgil Puglia, Auser Foggia, Cgil Foggia.
La qualificata iniziativa, che non è stata ancora diffusa come avrebbe meritato a causa dell’incombente pandemia, è stata realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario dell’occupazione dei pozzi di metano nel Subappennino Dauno e alla grandiosa manifestazione popolare che il 23 maggio del 1969 portò a sfilare nelle strade del capoluogo 30.000 persone.
Dietro ai 70’ di filmato che raccontano questa grande pagina di democrazia ci sono ore di interviste, con le relative trascrizioni testuali, centinaia tra fotografie, documenti, di ritagli di giornali, nonché l’intero archivio del compianto Vincenzo Giusto, che fu tra i protagonisti di quelle lotte.
L’attività di digitalizzazione dei materiali avrà carattere laboratoriale, nel senso che sarà essa stessa condivisa e aperta in modo da costituire un momento di sensibilizzazione e fertilizzazione, per incoraggiare il recupero, la raccolta e la digitalizzazione di altri materiali ed altri archivi.
Il laboratorio dell’Archivio della Memoria Ritrovata è rivolto, in particolare agli iscritti allo Spi Cgil, ai volontari dell’Auser, a tutti i cittadini che vogliano prendere parte al progetto o che desiderino acquisire competenze in materia di digitalizzazione, agli studenti degli istituti medi superiori e dell’Università di Foggia, con cui si cercheranno le opportune sinergie.
Per incoraggiare la partecipazione dei giovani alle attività laboratoriali, compatibilmente con le disponibilità finanziarie del progetto, verranno messe a disposizione una o più borse di studio. L’avvio del Laboratorio sarà preceduto da un corso di formazione, che verrà attuato in collaborazione con l’Auser.