Intervista Carlo Mastropietro
Carlo Mastropietro – Rocchetta Sant’Antonio
(4:20)
- D) Fra il 1964 e il 1970 lei sedeva in Consiglio Comunale nell’ambito della democrazia cristiana. Qual è il suo ricordo come impegno politico nel suo partito in quegli anni rispetto alla lotta per il metano)
- R) Fu una battaglia combattuta da tutto il popolo. Io ero in Consiglio Comunale come capogruppo per la Democrazia Cristiana, ma tutti i partiti politici sentivano il problema in modo forte e con grande partecipazione. Infatti si costituì un comitato per cercare di avere i vantaggi che potessero derivare dalla scoperta di questa ricchezza che stava sotto i nostri piedi e noi non eravamo a conoscenza.
- D) Quindi quando voi come territorio del subappennino avete cominciato a percepire che questa ricchezza c’era, e poi negli anni successivamente si è rivelata una specie di sconfitta, come avete reagito a queste notizie, a questi eventi?
- R) Con grande rabbia credo, perché ci si sottraeva una ricchezza che ci apparteneva di diritto essendo nel nostro territorio e quindi tutto ciò che c’era doveva essere a noi destinato e utilizzato per la crescita delle nostre zone già tanto colpite dalla natura ingrata, in questo caso matrigna più che madre. Quindi esplose la rabbia. Non c’è stata distinzione tra destra e sinistra, oppure partiti di sinistra e partiti di centro o di destra come la Democrazia Cristiana. Assolutamente no. Abbiamo partecipato tutti anche a rischia di avere conseguenze negative sulle nostre persone, sulle nostre famiglie.
- D) Questa che fu una lotta di popolo essenzialmente, culminò nel maggio del 1969 con la famosa marcia dei trentamila. Lei ha un ricordo di quella giornata?
- R) Un ricordo proprio specifico no. Però so che si è partecipati, abbiamo partecipato tutti perché sentivamo forte la necessità di far sentire la nostra voce a chi doveva decidere sulle nostre sorti e sulla nostra vita futura.
- D) facendo un passo indietro e tornando alla sua esperienza di personalità della Democrazia Cristiana, proprio in quegli anni, lei lo ricorderà, c’era questa ambivalenza tra le due correnti contrarie, quella dell’onorevole De Meo e quella dell’onorevole Russo. Voi come democristiani avvertivate il disagio fra queste due forze avverse anche se si erano entrambe all’interno dello stesso partito?
- R) Credo proprio di no. Anche se io non ho avvertito, può darsi che c’è stata pure questa ambivalenza, se la possiamo chiamare così, tra l’onorevole De Meo e l’onorevole Russo. Perché l’onorevole De Meo con De Leonardis facevano capo a Moro invece Russo faceva capo ad altra corrente della Democrazia Cristiana.